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Martin Scorsese

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  1. Maark
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    Buon giorno a tutti, sono nuovo in questo forum.
    Devo fare una tesina/ricerca su Martin Scorsese riguardante il suo stile filmico, tutte le tecniche riguardanti le realizzazioni dei suoi film, analogie di tematiche, tecniche montaggio, colori e così via.
    In giro ho trovato poco o niente, probabilmente non ho cercato nei siti giusti, per questo chiedo a voi, se avete a disposizione un pò di materiale se era possibile "passarmelo".
    Non mi servoino le biografie o le trame dei film.

    Grazie mille in anticipo.

    Marco


    220px-Martin_Scorsese_Tribeca_2007_Shankbone
    Martin Marcantonio Luciano Scorsese (New York, 17 novembre 1942) è un regista, attore, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense, di origini italoamericane.

    Esponente della New Hollywood, è considerato uno dei maggiori e importanti registi della storia del cinema. Temi centrali dei suoi film sono la colpa, il peccato e la religione. Il suo stile, spesso caratterizzato da sequenze virtuosistiche e violenza iperrealista, trae ispirazione dalla Nouvelle Vague francese, dal Neorealismo italiano e dal cinema indipendente di John Cassavetes. Rilevanti nella sua carriera i sodalizi con Robert De Niro, Joe Pesci, Daniel Day-Lewis e Leonardo Di Caprio.

    Martin Scorsese nasce il 17 novembre 1942 a Flushing (NY) da Luciano Charles Scorsese e Caterina Cappa, ma fin da bambino si trasferisce con la famiglia nel Queens. I nonni emigrarono dalla Sicilia ed esattamente da Polizzi Generosa e da Ciminna, paesini in provincia di Palermo, agli inizi del XX secolo.

    Scorsese coltiva fin da piccolo una passione per il cinema, complice anche l'asma, malattia che durante gli anni giovanili gli procurò non pochi problemi, limitandolo anche nelle attività sportive. Dato che non possiede una cinepresa disegna storyboard di film immaginari, con tanto di cast sontuosi.

    Verso il 1956 studia per diventare prete, ma cambia presto idea, e nel 1960 si iscrive al corso di cinematografia della New York University, dove dirige i suoi primi cortometraggi, in 16 mm, tra cui La grande rasatura, corto simbolo per un'intera generazione di cineasti della New Hollywood, il quale è alla base di tutta la filmografia scorsesiana (i caratteri contenuti in questo cortometraggio saranno sempre presenti in tutti i lavori successivi del regista italo-americano).

    Il primo lungometraggio ha una gestazione complicata. Nel 1965, grazie ad un prestito della NYU, inizia le riprese di un film intitolato Bring On the Dancing Girls, ma lo interrompe perché non piace a nessuno.[senza fonte] Nel 1967, dietro consiglio del suo professore Haig Manoogian, riprende a lavorare al film, girando in 16 mm e intitolandolo I Call First. Dopo aver aggiunto una sequenza erotica, dietro consiglio del produttore, Scorsese fa uscire il film nel 1969, con il titolo definitivo Chi sta bussando alla mia porta?. Il film è interpretato da Harvey Keitel, e segna l'inizio della collaborazione di Scorsese con la produttrice Barbara De Fina e la montatrice Thelma Schoonmaker.

    Durante le vicissitudini di Chi sta bussando alla mia porta? Scorsese viene chiamato a dirigere I killers della luna di miele, ma dopo una settimana di riprese viene sostituito da Leonard Kastle.

    Nel 1970 partecipa alla realizzazione del film documentario Woodstock, come assistente alla regia e come supervisore del montaggio. Lo stesso anno dirige il documentario militante Scena di strada 1970, riguardante le manifestazioni contro la guerra del Vietnam.

    Agli inizi degli anni settanta lascia New York per Hollywood, ed entra nella factory di Roger Corman. Il primo lavoro che riceve una vasta distribuzione viene prodotto proprio dalla American International Pictures di Corman: America 1929 - Sterminateli senza pietà (1972), con Barbara Hershey e David Carradine.

    Il primo successo importante lo ottiene l'anno successivo con Mean Streets - Domenica in chiesa, lunedì all'inferno, girato con lo stesso staff del film precedente. Nella pellicola compaiono per la prima volta alcuni dei tratti stilistici principali tipici della produzione del regista americano: dal punto di vista umano, i protagonisti sono non solo persone comuni, spesso quasi banali, ma veri e propri antieroi emarginati, mentre dal punto di vista artistico Scorsese ricorre ad una fotografia insolita, assecondata dalla particolare regia e dalla musica popolare (la colonna sonora include tra l'altro una versione della canzone napoletana Maruzzella); inoltre, spesso in gioco sul grande schermo ci sono degli opposti, come la religione e la vita dei gangster.

    Da non sottovalutare anche il fatto che, tra le altre cose, il film segnò l'inizio della prolifica collaborazione di Scorsese con Robert De Niro, presentatogli da Brian De Palma, che diventerà l'attore-feticcio di Scorsese e protagonista di alcuni dei suoi film più importanti.

    Dopo aver subito alcune critiche, secondo le quali non avrebbe saputo girare un film di donne, gira come risposta Alice non abita più qui (1974), e la protagonista Ellen Burstyn vince il premio Oscar come migliore attrice.

    Il film successivo fu Italoamericani (1974), che Scorsese ha sempre dichiarato essere il suo favorito tra le sue pellicole. Si tratta di un documentario sui suoi genitori, che lancia uno sguardo sulla vita degli immigranti italiani a New York, nel quartiere italiano Little Italy.

    Tornato alla sua amata città, Scorsese iniziò a sviluppare l'idea per quello che poi sarebbe diventato uno dei suoi film più importanti, Taxi Driver, acclamato da critica e pubblico come un capolavoro fin dalla sua prima apparizione. Nel ruolo del tassista appare di nuovo Robert De Niro, ed il film vinse la Palma d'oro al Festival di Cannes del 1976.

    Successivamente Scorsese dedica alla propria città un intero film, New York, New York (1977), un musical che vede ancora l'attore italoamericano, affiancato da Liza Minnelli, nel ruolo del protagonista. Nonostante il progetto ambizioso ed un cast in grande forma, questa pellicola non ottenne un buon riscontro di pubblico, e venne addirittura considerato da molti come un film non pienamente riuscito rispetto ai precedenti film del regista.

    Riuscì a riprendersi grazie ad un nuovo progetto già in cantiere, un documentario sull'ultima esibizione live del gruppo musicale The Band. Nel film appaiono volti celebri come Muddy Waters, Bob Dylan, Van Morrison, Eric Clapton, Neil Young e molti altri. Il risultato lo si può ammirare nel film-concerto L'ultimo valzer (1978), che riscosse un grande successo nei festival e tra gli amanti della musica rock, facendo risalire le quotazioni di Scorsese, che però attraversò un periodo di depressione e nel settembre 1978 fu ricoverato in ospedale, in seguito a un'emorragia interna. Si riprese grazie anche all'aiuto di De Niro, che gli propose di girare Toro scatenato, la biografia del pugile italoamericano Jake LaMotta, ispirato alla sua autobiografia.

    Toro scatenato, girato per ragioni artistiche interamente in bianco e nero, divenne in breve un vero e proprio film cult, ed è considerato tra le pietre miliari del cinema statunitense. Per interpretare l'ex-pugile in declino, Robert De Niro, ancora una volta protagonista per Scorsese, ingrassò di 30 chili, arrivando ad avere problemi di salute negli ultimi giorni delle riprese (che furono affrettate per permettere all'attore di tornare in salute). La metamorfosi gli valse il premio Oscar come miglior attore, il secondo che si aggiudicò la pellicola dopo quello al miglior montaggio di Thelma Schoonmaker.

    La coppia Scorsese-De Niro, però, non terminò ancora il sodalizio artistico, ma diede vita ad un altro film pochi anni dopo, la commedia Re per una notte, un ritratto impietoso degli atteggiamenti paradossali dettati dalla ricerca della gloria. Nel film appare un inedito Jerry Lewis, in un insolito ruolo drammatico, raro nella sua carriera di attore.

    Nel 1985 Scorsese gira un piccolo film indipendente molto particolare e fuori dai canoni, Fuori Orario, considerato uno dei suoi gioielli. Il film vince la Palma d'oro per la miglior regia al Festival di Cannes del 1986.


    Regista
    Film

    Chi sta bussando alla mia porta? (Who's That Knocking at My Door) (1969)
    America 1929 - Sterminateli senza pietà (Boxcar Bertha) (1972)
    Mean Streets - Domenica in chiesa, lunedì all'inferno (Mean Streets) (1973)
    Alice non abita più qui (Alice Doesn't Live Here Anymore) (1975)
    Taxi Driver (1976)
    New York, New York (1977)
    Toro scatenato (Raging Bull) (1980)
    Re per una notte (The King of Comedy) (1983)
    Fuori orario (After Hours) (1985)
    Il colore dei soldi (The Color of Money) (1986)
    L'ultima tentazione di Cristo (The Last Temptation of Christ) (1988)
    Quei bravi ragazzi (Goodfellas) (1990)
    Cape Fear - Il promontorio della paura (Cape Fear) (1991)
    L'età dell'innocenza (The Age of Innocence) (1993)
    Casinò (Casino) (1995)
    Kundun (1997)
    Al di là della vita (Bringing Out the Dead) (2000)
    Gangs of New York (2002)
    The Aviator (2004)
    The Departed - Il bene e il male (The Departed) (2006)
    Shutter Island (2010)
    Hugo Cabret (Hugo) (2011)[4]

    Cortometraggi

    Vesuvius VI (1959)
    What's a Nice Girl Like You Doing in a Place Like This? (1963)
    It's Not Just You, Murray! (1964)
    La grande rasatura (The Big Shave) (1967)
    Bad (1986) - Videoclip per Michael Jackson
    Armani 1 (1987) - Spot pubblicitario per Emporio Armani
    Armani 2 (1988) - Spot pubblicitario per Armani Profumo
    Somewhere Down The Crazy River (1989) - Videoclip per Robbie Robertson
    Lezioni dal vero (Life Lessons), episodio di New York Stories (1989)
    Made in Milan (1990)
    The Neighborhood, episodio di The Concert for New York City (2001)
    The Key to Reserva (2007)
    Bleu de Chanel (2010) - Spot pubblicitario

    Documentari

    Scene di strada 1970 (Street Scenes) (1970)
    Italoamericani (Italianamerican) (1974)
    Ragazzo americano (American Boy: A Profile of Steven Prince) (1978)
    L'ultimo valzer (The Last Waltz) (1976)
    Made in Milan (1990)
    Un secolo di cinema - Viaggio nel cinema americano di Martin Scorsese (A Personal Journey with Martin Scorsese Through American Movies) (1995)
    Il mio viaggio in Italia (1999)
    Dal Mali al Mississippi (Feel Like Going Home), episodio di The Blues (2003)
    Lady by the Sea: The Statue of Liberty (2004) - TV
    No Direction Home: Bob Dylan (No Direction Home) (2005)
    Shine a Light (2008)
    A Letter to Elia, co-regia di Kent Jones (2010)

    Sceneggiatore

    Che sta facendo una ragazza carina come te in un posto come questo? (What's a Nice Girl Like You Doing in a Place Like This?) (1963) - Cortometraggio
    Non sei proprio tu, Murray (It's Not Just You, Murray!) (1964) - Cortometraggio
    La grande rasatura (The Big Shave) (1967) - Cortometraggio
    Chi sta bussando alla mia porta? (Who's That Knocking at My Door) (1969)
    Il buco nella parete (Bezeten - Het gat in de muur) (1969)
    Mean Streets - Domenica in chiesa, lunedì all'inferno (Mean Streets) (1973)
    Quei bravi ragazzi (Goodfellas) (1990)
    L'età dell'innocenza (The Age of Innocence) (1993)
    Casinò (Casino) (1995)
    Un secolo di cinema - Viaggio nel cinema americano di Martin Scorsese (A Personal Journey with Martin Scorsese Through American Movies) (1995) - Documentario
    Il mio viaggio in Italia (1999) - Documentario

    Attore

    Cannonball, regia di Paul Bartel (1976)
    Il pap'occhio, regia di Renzo Arbore (1980)
    Anna Pavlova, regia di Emil Loteanu (1983)
    Round Midnight - A mezzanotte circa (Round Midnight), regia di Bertrand Tavernier (1986)
    Sogni, regia di Akira Kurosawa (1990)
    Rischiose abitudini (The Grifters), regia di Stephen Frears (1990) - Voce - Non accreditato
    Indiziato di reato (Guilty by Suspicion), regia di Irwin Winkler (1991)
    Quiz Show, regia di Robert Redford (1994)
    Cerca e distruggi (Search and Destroy), regia di David Salle (1995)
    Shark Tale, regia di Eric Bergeron, Vicky Jenson e Rob Letterman (2004) - Voce

    Inoltre ha partecipato come attore, nella maggior parte dei casi in comparsate, in alcuni suoi film:

    Chi sta bussando alla mia porta? (Who's That Knocking at My Door) (1969)
    America 1929 - Sterminateli senza pietà (Boxcar Bertha) (1972)
    Mean Streets - Domenica in chiesa, lunedì all'inferno (Mean Streets) (1973)
    Italoamericani (Italianamerican) (1974)
    Taxi Driver (1976)
    Toro scatenato (Raging Bull) (1980)
    Re per una notte (The King of Comedy) (1983)
    Fuori orario (After Hours) (1985)
    Il colore dei soldi (The Color of Money) (1986)
    Lezioni dal vero (Life Lessons), episodio di New York Stories (1989)
    L'età dell'innocenza (The Age of Innocence) (1993)
    Al di là della vita (Bringing Out the Dead) (2000)
    The Neighborhood, episodio di The Concert for New York City (2001)
    Gangs of New York (2002) - Non accreditato
    The Aviator (2004) - Voce - Non accreditato

    Produttore

    Lo sbirro, il boss e la bionda (Mad Dog and Glory), regia di John McNaughton (1993)
    Clockers, regia di Spike Lee (1995)
    Hi-Lo Country (The Hi-Lo Country), regia di Stephen Frears (1998)
    L'anima di un uomo (The Soul of a Man), regia di Wim Wenders (2003) - Documentario
    No Direction Home: Bob Dylan (No Direction Home), regia di Martin Scorsese (2005) - Documentario
    The Young Victoria, regia di Jean-Marc Vallée (2009)
    Shutter Island, regia di Martin Scorsese (2010)
    Boardwalk Empire (2010-in corso) - Serie TV - Produttore esecutivo e regista del primo episodio

    Curiosità

    Nel 1986 ha diretto l'episodio Specchio, specchio (Mirror, Mirror) della serie televisiva Storie incredibili (Amazing Stories) creata, prodotta e diretta da Steven Spielberg.
    Il cortometraggio-documentario Made in Milan è dedicato a Giorgio Armani, per il quale ha diretto anche due spot pubblicitari.
    Fra i suoi progetti annunciati e non realizzati, si possono citare:
    un film su Frank Sinatra con Robert De Niro[5][6][7]
    un film su Bettie Page con Liv Tyler [senza fonte]
    un film su Dean Martin con Tom Hanks [senza fonte]

    [modifica] Onorificenze
    Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana
    «Di iniziativa del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi»
    — 18 gennaio 2000[8]


    Edited by LaSposaCadavere - 19/8/2011, 16:45
     
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  2. LaSposaCadavere
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    ho trovato questo leggi un po'

    CITAZIONE
    Alla luce di quello che è accaduto con The Departed (il ritorno il grande stile del miglior Scorsese con un remake di un film d'azione hongkonghese), la visione di Bullet In The Head di John Woo non può che scatenare alcuni interrogativi.
    Come già precisato nel post a lui dedicato, in quel film John Woo attinge pienamente all'immaginario americano (anche più del solito) e oltre ad usare la struttura di Il Cacciatore per mettere in scena la sua storia (per la prima parte) di violenza di quartiere attinge anche pienamente all'immaginario e alla tecnica tipica di Scorsese . E siccome è un grande regista Woo lo fa in maniera assolutamente personale, metabolizzando la lezione di Scorsese e facendo passare quel modo di mettere in scena attraverso di sè. Filtrandolo con il proprio cinema.

    Allo stesso modo Scorsese con The Departed prende una struttura hongkonghese e la filtra attraverso la propria sensibilità e il proprio cinema per farla uscire diversa e trasformata.
    Ma data l'influenza di John Woo nell'action movie di Hong Kong si può tranquillamente dire che Scorsese si sia ripreso ciò che gli apparteneva e che aveva prestato a quei registi. Quegli stili, quelle idee, quella visione del mondo e quel modo di fare cinema che aveva dato in prestito ora se l'è ripreso. Ma chiaramente non poteva più essere lo stesso. Dopo la parentesi cinese molte cose erano cambiate. Ed è cambiato lo stesso Martin.

    Ad Hong Kong Woo aveva introdotto un nuovo modo di fare film d'azione, prendendo la stilizzazione della violenza dei wuxiapan, mischiandola con il noir e la grande epica americana e una fortissima componente melodrammatica. Il risultato di tutto questo sono film che si nutrono di sovraesposizione, spettacolarizzazione, ralenti e recitazione sopra le righe.
    Questo era il brodo in cui venivano immerse le tecniche di messa in scena di Scorsese.

    Infernal Affairs è figlio di tutto questo. Più depurato, minimalista e sintetico dei barocchi film di Woo, aveva comunque un senso dei valori dell'epica e del simbolismo che hanno fortemente influenzato The Departed. Le tanto criticate novità del cinema Scorsese come il finale simbolico con il topo, altro non sono che i vecchi stilemi del suo cinema passati attraverso il cinema cinese e ora ritornatigli indietro. Anche se nessuno è più scorsesiano di Scorsese che ha modificato il finale del film originale facendo finire tutto nel classico bagno di sangue.

     
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  3. Ranze
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    ciao mark benvenuto :D
    io ho trovato questo invece


    Più che una recensione, è un consiglio. Se ve lo siete perso dieci anni fa, e magari nemmeno avete recuperato comprando il Dvd (io ce l'ho, 24,49 Euro), e nemmeno vi siete interessati a scaricarvelo da Internet (su E-Mule si trova senza problema), fate di tutto per procurarvelo. Perchè magari volete saperne qualcosa di più sulla storia del cinema, ed allora le cose sono due: o vi sorbite una qualche lezione accademica di qualche critico super inflazionato, oppure, meglio ancora, vi accomodate sul divano di casa, spegnete la luce e vi guardate "Viaggio nel cinema americano", la storia del cinema di Hollywood dalle origini fino a metà anni Settanta, dalla viva voce di un grande maestro della Settima Arte: Martin Scorsese.


    Un lunghissimo documentario fiume (dura quasi 4 ore), in cui, attraverso scene, curiosità, interviste (e mica interviste così, interviste a Brian De Palma, Billy Wilder, Orson Welles, Arthur Penn, Howard Hawks, Clint Eastwood, Francis Ford Coppola, Nicholas Ray, Frank Capra, Samuel Fuller, Quentin Tarantino) si passano in rassegna i pionieristici anni del mondo del cinema, gli anni Quaranta, Cinquanta e Sessanta. Attraverso i ricordi, i dettagli tecnici, le piccole grandi curiosità, i misteri degli studios e tutto ciò che ha fatto cinema per cinquant'anni. Scorsese, seduto su una classicissima sedia da regista, ci guida in un viaggio più unico che raro.


    Dal cinema muto al primo western della storia ("L'assalto al treno", 12 minuti risalenti al 1903), alla nascita di alcuni grandi generi cinematografici, (il western, il gangster-movie ed il musical), senza soste, senza tempi morti, un documentario prodigioso, che ci si beve tutto d'un fiato.
    Scoprirete ad esempio chi era David O'Selznick, il Re Mida di tutti i produttori hollywoodiani, padre padrone di film come "Via col vento" o "Duello al sole", un autoritario che fece impazzire Howard Hawks, King Vidor ed Alfred Hitchcock, perchè voleva sostituirsi al regista, diventando egli stesso regista e produttore. Impose tagli abbondanti e mai accettati da Hitch in uno dei suoi primi capolavori, "Io ti salverò" e dispose di tagliuzzare "Duello al sole" per renderlo più efficace. Scoprirete perchè David W.Griffith è stato uno dei più grandi registi della Storia, e perchè il suo "Nascita di una Nazione" (1915) è uno dei film più importanti della storia (ebbe il merito di fondere nello stesso film tre generi, western, gangster-movie e film storico, inventandone almeno due, il secondo ed il terzo).
    E poi ancora: l'arrivo a Hollywood di Friderich W.Murnau, dopo i trionfi europei di "Nosferatu" e "L'ultima risata", capirete il ruolo del regista, che Scorsese divide in tre: il regista imbroglione, il regista sperimentale ed il regista iconoclasta. Uno dei punti centrali poi, è l'evolversi dei generi cinematografici. Il western ad esempio, da quello più elementare ma leggendario di "Ombre rosse", alla complessità dell'Uomo e dell'Esistenza che attraversò il cinema di Hawks ("Il fiume rosso"), il latente razzismo degli anni Cinquanta (il John Wayne di "Sentieri selvaggi" è profondamente amorale e cinico), fino al western sociale e rivoluzionario degli anni Sessanta, quello in cui la Frontiera era ormai scomparsa ed i personaggi erano rappresentazioni della quotidianità (il Paul Newman ribelle di "Furia selvaggia").


    Il gangster-movie, da "Scarface" (1932), in cui Hawks osa chiudere il film con un immagine simil-religiosa (la Pietà) od altri film, in cui, con la scusa di raccontare storie di spie e polizie, si trasgrediva liberamente il famigerato codice Hays, il codice della moralità cinematografica. Per cui, fino ad inizio anni Sessanta, se si volevano mostrare sparatorie lo si doveva fuori in due modi: o fuori campo, o inquadrando prima lo sparo e poi il morto. In pratica, non si poteva fare vedere il sangue. Trasgredì la regola Arthur Penn, che nel 1967, in "Gangster Story", mostrò una lunghissima e sanguinosa sparatoria. E poi il musical, uno dei generi più amati dal pubblico. Una lunga carrellata di immagini, fra i capolavori di Vincente Minnelli, Gene Kelly e Stanley Donen, ancora Howard Hawks.
    Tanto altro, impossibile riportare tutto in una sola recensione. Le dimensioni dello schermo ad esempio. Nel cinema muto spesso alcune parti dello schermo venivano oscurate, poi, a metà degli anni Cinquanta, si decise che per i kolossal lo schermo doveva essere ingigantito, ed allora il religiosissimo "La tunica" (1953) fu il primo film in Cinemascope. La rivoluzione era compiuta, grandi registi come Cecil B.De Mille diressero i loro capolavori potendo sfruttare l'ampiezza enorme dello schermo, un esempio è "I dieci comandamenti", un rifacimento di De Mille del suo stesso film di inizio anni Venti (tra l'altro, in quel primissimo film c'erano scene, come l'apertura delle acque, che fanno impressione ancora oggi).


    E poi i grandi registi, quelli imprescindibili, quelli che non si possono non citare. Di questi, vengono sezionate alcune grandi pellicole, per filo e per segno, con una ricostruzione storica perfetta e meticolosa, indispensabile e lucidissima. Scorsese, che porta in questo documentario tutta la propria grande passione per il cinema, ci parla di Orson Welles, di come fu geniale ed innovativo il comico che non rideva mai, Buster Keaton (alcune immagini da "Il cameraman" sono eccezionali), Eric von Stroheim, un regista che pagò a carissimo prezzo la propria esuberante libertà d'espressione (raffigurava i nobili come dei pervertiti corrotti dediti al sesso ed alla compravendita delle figlie, matrimoni squallidi e funebri, celebre il suo "Rapacità", una durissima condanna nei confronti del denaro, eravamo nel 1924, che venne tagliata a due ore dalle iniziali nove), Josef von Sternberg, il regista che consacrò Marlene Dietrich, Billy Wilder, che scherzava col fuoco senza farsi mai scoprire (chi non l'ha visto, si guardi "Uno, due, tre!", con un James Cagney da antologia), i grandi nomi di sempre, Alfred Hitchcock e Stanley Kubrick. Di Kubrick seziona tre opere: "Lolita", "2001: Odissea nello spazio" e "Barry Lyndon" e, da grande regista qual'è Scorsese, ci fa capire come ad esempio in "Barry Lyndon" i lentissimi movimenti dei protagonisti coincidano a meraviglia con i lenti movimenti di camera e la sinuosa musica che fa da dolcissimo sottofondo. Centrale, in questo documentario, il ruolo del regista, ruolo in cui Scorsese si esalta, spiegandoci minuziosamente tutte le tecniche possibili ed immaginabili ed alcune delle più famose tecniche di regia (i carrelli, i dolly, i ralenti).


    e poi una sua intervista dove spiega alcune cose ma non so quanto possa esserti utile eheh

    intervista
     
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  4. My Medicine
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    Sua maestà Scorsese,che dire? lo amo

    la sua collaborazione con De niro è stata stupenda, su tutti per me Re per una notte... Il nuovo corso con di caprio per ora è obiettivamente inferiore,anche se The aviator è stupendo...ma leo è un grandissimo attore,mi aspetto altri progetti dei due
     
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  5. LaSposaCadavere
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    E' un genio :wow:
     
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  6. Alissa0101
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    Tra i migliori film:
    the departed
    quei bravi ragazzi
    taxy driver
    casinò
    gangs of new york

    E qui mi fermo. E' bravissimo!
     
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5 replies since 9/1/2008, 11:05   125 views
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